Intervista al pianista e compositore Luca Pina

Luca Pina è un pianista e compositore lombardo dotato di uno straordinario talento. Per Luca, “comporre musica è ricercare l’essenziale, scoprire le piccole grandi emozioni umane attraverso materia sonora immediata, libera da barriere e sovrastrutture, fatta di poche note che vivono all’interno di una tessitura più ricca che le culla e le fa emergere al momento opportuno, così come alimenta le sensazioni”.

Abbiamo avuto la possibilità di incontrarlo e di intrattenere con lui una piacevole chiacchierata.

Ciao Luca, puoi spiegarci qual è la tua idea di composizione?

Ciao a tutti e grazie per l’opportunità. Scrivere musica, per me, significa raccontare  se stessi e della propria vita attraverso il mezzo musicale. Il pianoforte, nel mio caso, diventa “strumento” espressivo  e veicolo attraverso cui “parlo” di me, delle mie emozioni, dei miei incontri, dei miei pensieri e di tutto ciò che ruota intorno alla mia quotidianità. Ecco perché per me comporre significa ricercare, trovare ed esprimere la propria essenza.

Ci puoi raccontare come componi?

Non è semplice da spiegare, anche perché io non ho un vero e proprio cliché. Tutto nasce dalla vita quotidiana, da ciò che vivo ogni giorno. Succede che spesso qualcosa mi tocca in modo particolare e in quel momento colgo quell’istante e lo “fermo” sulla tastiera del pianoforte. Da lì inizio a dar voce a ciò che si sta manifestando, fino a comprendere di cosa si tratta, che cosa mi racconta e come esprimerlo nel miglior modo per me possibile. Oltre alla tecnologia che oggi aiuta moltissimo, mi piace ancora lavorare scrivendo la prima idea a matita sul foglio pentagrammato. Mi dà la sensazione di avere tra le mani qualcosa di vivo che si trasforma durante il processo compositivo e dunque necessita di correzioni, cambiamento e arricchimento.

Hai degli artisti di riferimento ai quali ti ispiri?

Ci sono degli autori che sento molto vicini a me per sensibilità e stile musicale, in particolare Ludovico Einaudi e Roberto Cacciapaglia. Ma non ho mai cercato di copiare, infatti negli anni i miei ascolti sono stati molteplici e hanno spaziato in molti generi. Amo ascoltare musica a 360°, l’unica scelta che faccio è ricercare ciò che mi comunica profondamente qualcosa, artisti o brani che mi arricchiscano in qualche modo. Ho bisogno di “sentire” qualcosa che riesca ad alimentare la mia sensibilità di uomo e conseguentemente di artista. Musicisti, le cui idee mi spingano a volerne ascoltare ancora di più. Ripensando a quando ho iniziato a comporre, a circa 17 anni, riconosco che il mio stile è sempre stato chiaro e riconoscibile. Nel tempo è certamente cresciuto, si è approfondito, senza però perdere mai le sue caratteristiche di personale originalità.

Luca Pina durante un concerto

 

Puoi parlarci del tuo progetto “Un vestito fatto di note”?

Scrivere musica rappresenta un modo per raccontare delle storie. Nella mia musica c’è la mia storia, fatta di momenti, emozioni, pensieri, esperienze. Unendo questo al mio amore per le colonne sonore, ho pensato di “musicare” la storia di altre persone, di coloro che hanno voglia di raccontarsi e aprire il loro cuore. Ecco dunque come nasce questo progetto: si tratta di un tentativo, a quanto pare ben accolto, considerate le numerose richieste, di mettere una colonna sonora alla storia che di volta in volta mi viene raccontata. Naturalmente è un lavoro che ha bisogno di tempo per fare sì che il risultato sia sempre il più rispondente e soddisfacente possibile. Dapprima mi concentro su un’idea che spesso sottopongo a chi me l’ha commissionata e successivamente, anche sull’onda delle sensazioni e del ritorno che posso ricevere dal committente, metto mano alla musica, cercando delle soluzioni appropriate per creare un quadro più rispondente possibile alla storia che sto descrivendo. Nel Vestito c’è sempre una “trasformazione in itinere” per fare in modo che il “tema musicale personale” si manifesti più chiaramente ed efficacemente.

I titoli dei tuoi album, “Musica ed emozione” e “Albatros” sono molto evocativi…

Pensando alla cura che si ha nel dare il titolo ad un singolo brano, va da sé quanta importanza racchiuda la scelta per un intero album: il percorso che affianca la nascita  di un album copre un arco di tempo molto lungo e di conseguenza rappresenta  un’impronta importante nella vita di un artista.

Il primo disco, “Musica ed Emozione”, del 2013, è figlio di molti anni di lavoro ed esperienza musicale e non, e ne racchiude una sorta di concretizzazione. E’ permeato della mia natura emotiva che ritrovo in ogni mia azione, in ogni pensiero, in ogni esperienza di quel periodo e in ogni brano del disco. La musica nasce dall’emozione e comunica emozione. Sentire qualcosa di forte dentro di noi, nel bene e nel male, ci permette di trasformarci e diventare un veicolo di trasmissione. Io uso il canale musicale per esprimere ciò che ho nel cuore.

“Albatros”, invece, è un ulteriore passo nella mia vita personale ed artistica e rappresenta la voglia di spingermi oltre, alzarmi per volare lontano e riuscire a farlo trovando equilibrio interiore ed esteriore per mantenere la rotta che mi permetta di raggiungere, o almeno avvicinarmi,  alla piena manifestazione della mia essenza.

Hai in serbo qualche progetto per il futuro?

Questo è per me un momento di passaggio. E’ un po’ come essere apparentemente fermo, pur restando interiormente in movimento. Un po’ come se la mia vita stesse cercando una nuova forma partendo questa volta dall’interno. E sono certo che il futuro, non so quanto prossimo, farà sbocciare e concretizzare nuove idee e nuovi progetti. Idealmente mi piacerebbe produrre un nuovo disco, magari con una selezione di “Vestiti”.

E poi un progetto su cui mi piacerebbe confrontarmi è scrivere per un film, un documentario, un corto, produrre una colonna sonora.  È da sempre un mio “pallino” che spero un giorno possa prendere forma, sia per la mia volontà, sia anche grazie alla fortuna che qualcuno, ascoltando quello che scrivo, possa esserne favorevolmente colpito e chissà, possa magari darmi questa opportunità. In ogni caso la vita è movimento…. sicuramente qualcosa di buono è dietro l’angolo e mi sta aspettando.

 

Per essere sempre aggiornati sulle novità e sulle date dei concerti è possibile seguire Luca sulla sua pagina Facebook e sul suo sito ufficiale, dove si possono ascoltare alcuni frammenti dei brani dei cd e acquistare i singoli pezzi o gli album interi.

A questo link, invece, l’esecuzione del brano “Un passo alla volta”.

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