Chiara Bernasconi

A tu per tu con Chiara Bernasconi

Chiara Bernasconi
Chiara Bernasconi

Il giovane collaboratore Ivan Errante ha deciso di intervistare l’autrice di Diamo voce alla cultura, Chiara Bernasconi, per farla conoscere meglio ai lettori. Chiara “si mette a nudo”, raccontando le sue passioni e spiegando perché la cultura sia così importante per lei e perché dovrebbe esserlo per le persone in genere.

Ciao Chiara, questa volta per te si invertiranno i ruoli: sarò io, uno dei tuoi collaboratori, a intervistarti, così da permettere ai lettori del tuo blog di conoscere meglio la persona che sta dietro a questa piattaforma.

Perché hai scelto di creare questa piattaforma? Cosa ti ha portato alla necessita di condividere questo con un pubblico?

Ciao Ivan, grazie per l’opportunità: devo dire che hai avuto una buona idea, almeno i lettori di Diamo voce alla cultura hanno la possibilità di conoscermi meglio! Poco più di due anni fa, mi sono finalmente decisa a dar vita a un progetto che in realtà era nella mia testa da molto più tempo. Sono curiosa, amo la cultura – ho anche una laurea in scienze dei beni culturali – e ho sempre pensato che mi sarebbe piaciuto occuparmene. Ho scelto di farlo attraverso la scrittura, modalità a me piuttosto congeniale. Il mio obiettivo è quello di dare il mio piccolo contributo alla diffusione della cultura, con un occhio di riguardo alle novità e ai talenti emergenti.

Cosa vorresti che lasciasse alle persone il tuo blog?

Come ho detto poco fa, mi piacerebbe poter contribuire alla diffusione della cultura. So di non essere altro che una piccolissima goccia nel mare, ma per me questo significa già molto. Sapere che ci sono delle persone che leggono il blog e che trovano gli articoli interessanti o che magari scoprono qualcosa di nuovo attraverso di essi, per me è già un successo.


Il blog presenta davvero moltissime sfaccettature, occupando così qualsiasi ramo della cultura; sei una appassionata alla conoscenza di qualsiasi forma d’arte e cultura? Quale interesse ti muove nell’interessarti (scusa la ripetizione) a un determinato argomento?


Sì, amo molto l’arte e la cultura in senso generale, passione che mi ha appunto portata a conseguire una laurea in materia. Trovo che ci sia un disperato bisogno di bellezza, di cultura, soprattutto in un periodo storico come quello che stiamo vivendo. Il lockdown ci ha costretti a rivedere le nostre vite, a trascorrere in casa molto più tempo. Perché, dunque, non dedicare un po’ di questo tempo alla cultura? Ho sentito tante persone annoiate, che non sapevano come passare le giornate; ho chiesto loro se leggessero, se ascoltassero musica, se guardassero un film o dei documentari, se avessero provato l’esperienza di un tour virtuale dei musei… in quasi tutti i casi la risposta è stata “no, non ci ho pensato”. Sembrerà banale, ma la cultura è veramente in grado di cambiare le nostre vite. È però davvero spiacevole constatare come ancor oggi sia poco considerata. Viviamo in un paese bellissimo, ricco di arte; l’Italia è la patria del bel canto, di illustri poeti, letterati, registi… abbiamo un patrimonio culturale immenso, che tutto il mondo ci invidia, ma non siamo purtroppo in grado di valorizzarlo. Per rispondere alla seconda parte della tua domanda, il criterio che adotto nella scelta di un determinato argomento è innanzitutto l’originalità: tendo a parlare di qualcosa di nuovo o magari poco conosciuto, proprio per cercare di distinguermi dalla massa e per fornire contenuti poco noti.

Chiara Bernasconi
Finora abbiamo parlato solo del tuo blog, passiamo un po’ alla tua persona? Ci vuoi raccontare un po’ di te? Chi è Chiara? Quale è il suo percorso?


Chiara è innanzitutto una mamma che è anche cantante, giornalista, musicologa e insegnante di musica. Dopo mio figlio Alessandro, che occupa sempre il primo posto, la musica è la mia ragione di vita. Ho iniziato a cantare molto presto e da quel momento in poi ho capito che la musica mi avrebbe sempre accompagnata, così come un’altra mia grande passione: la scrittura. Ho studiato canto e pianoforte, ottenendo il diploma di compimento di canto lirico presso l’Istituto musicale F. Vittadini di Pavia. Dopo la laurea triennale in scienze dei beni culturali conseguita presso l’Università degli Studi di Milano, ho proseguito il mio percorso di studi laureandomi in musicologia e beni musicali presso il medesimo ateneo. Durante uno stage ho capito che mi sarebbe piaciuto diventare una giornalista specializzata in cultura, portando avanti parallelamente il lavoro in ambito musicale. Ecco così che sono diventata una giornalista pubblicista e un’insegnante di musica. Cerco di conciliare tutti i miei impegni – non senza fatica – e continuo a studiare canto, specializzandomi nel repertorio jazz e musical sotto la guida di Hanna Fridriksdottir.


Io so che sei un’amante della musica classica, vorresti dirci quali sono le tue composizioni preferite e perché?


Che domanda fantastica, cercherò di essere sintetica, altrimenti rischio di dilungarmi troppo! A bruciapelo ti dico 3 nomi di grandi compositori: Beethoven, Chopin, Cajkovskij. Ho nominato i miei preferiti in assoluto, ma ce ne sarebbero altri… Dei compositori sopracitati amo praticamente tutte le produzioni, ma se proprio dovessi scegliere, dico l’intensa “Ballade op. 23 n.1 in sol minore” di Chopin, tutta la “Sonata Patetica” di Beethoven, alcuni brani tratti dal balletto “Lo schiaccianoci” di Cajkovskij, ossia il celebre “Valzer dei fiori”, il “Valzer della fata confetto” e il meraviglioso “Pas de deux“. In tutti i casi, ci troviamo di fronte a opere che mi hanno sempre emozionata tantissimo, sin dal primo ascolto. La musica è in grado di farmi venire la pelle d’oca e di commuovermi. La bellezza di alcuni passaggi e di alcune frasi melodiche, l’armonia, l’uso sapiente dei colori, delle variazioni agogiche, l’intensità di certi frammenti rendono queste composizioni uniche per me. Amo molto anche “Clair de lune” di Debussy, “Preludio in do diesis minore” di Rachmaninov, tutta la “Sinfonia n.4” di Brahms, “Aria della regina della notte” de “Il flauto magico” di Mozart, “Romanian folk dances” di Bela Bartok… la lista potrebbe essere infinita, ma di certo queste opere non possono mancare nella mia playlist classica.

Grazie per questa bella chiacchierata, Ivan! Spero che i lettori, attraverso questa intervista, riescano a conoscermi un po’ di più.

Ivan Errante

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