Al Salone della Cultura di Milano, in svolgimento in questi giorni, parteciperà anche la scrittrice Barbara Appiano con i suoi due ultimi lavori, “Il pianista velocista a cottimo“ e “Adelante palabra“, entrambi editi da Kimerik.
La prolifica scrittrice vercellese, di origine torinese, ha recuperato le forze e ha ricominciato a partecipare agli eventi culturali, dopo l’intervento chirurgico per la rimozione di un tumore che ha trasformato in un personaggio di un suo libro dal titolo “Diciotto millimetri di indifferenza, la cicatrice della mia esistenza” in prossima uscita a febbraio, edito sempre da Kimerik.
La Appiano incontrerà i suoi lettori in occasione del Salone, e li intratterrà con un dibattito aperto sulle sue due ultime fatiche.‘Il pianista velocista a cottimo’, il libro denuncia sui callcenter
Come abbiamo già avuto modo di dire, “Il pianista velocista a cottimo” è un romanzo di denuncia sul mondo dei callcenter.
Si tratta di un racconto che vuole rimarcare i valori della “fabbrica sentimentale” di Adriano Olivetti e la visione profetica di Pier Paolo Pasolini che predisse la massificazione della nostra società in tempi non sospetti, ben oltre 40 anni fa.
Un’infiltrazione indubbiamente coraggiosa, quella della scrittrice vercellese, che l’ha portata ad osare fino ad essere scoperta nella sua missione di “testimone dell’alienazione”, e che l’ha trasformata in oggetto di minacce e intimidazioni per la pubblicazione del libro.
Minacce che la Appiani non ha però preso in considerazione, pubblicando per intero e senza filtri la sua esperienza.
La prefazione del libro è stata curata dalla professoressa
Sonia Francisetti Brolin, docente di lettere al liceo “Giordano Bruno” di Torino e dottore di ricerca all’Università “La Sapienza di Roma”. Adelante Palabra, una raccolta di aforismi e riflessioni su dolore e sofferenza
Come già annunciato, Barbara Appiano presenterà anche “Adelante Palabra”, edito nel dicembre 2018: si tratta di una raccolta di aforismi e riflessioni sul dolore e la sofferenza, in cui il poeta è paragonato ad un vigile urbano, che anziché multare gli automobilisti per eccesso di velocità li porta ad alta quota senza pedaggi per immaginare un mondo alternativo, dove le parole sparse e sospese sono rivelazione e divinazione dell’umanità che vuole ancora emozionarsi.
Anche perché senza l’emozione, senza la poesia che trascende il mondo intellegibile e invisibile del sentire, l’uomo diventa arido più di un deserto, a secco di idee che non riesce ad essere diverso dalla sabbia che ospita.
La Prof.ssa Francisetti Brolin ha definito “Adelante Palabra” ermetismo della parola sospesa, una forma di volo che non precipita nell’ovvio del luogo comune.