Sono sempre più numerosi gli studi che confermano i benefici della musica in dolce attesa, sia per le mamme, sia per i bambini. Non sto a riportarvi dati e statistiche, non ho assolutamente intenzione di annoiarvi, ma permettetemi di raccontarvi la mia esperienza, sia dal punto di vista di operatrice del settore, sia come mamma.
Prima di essere incinta, mi “limitavo” a svolgere la mia funzione di musicoterapeuta, accompagnando la gestante in un percorso fatto di ascolti, tecniche di respirazione, esperienze dirette attraverso il canto e gli strumenti musicali. Durante l’attesa del mio piccolo Alessandro, invece, l’approccio è stato chiaramente diverso, perché ho avuto la possibilità di sperimentare personalmente quello che ho sempre insegnato e trasmesso alle future mamme.
Già osservando le altre donne nelle varie sedute, mi ero resa conto di quanto il feto, nell’utero, fosse in grado di sentire e di reagire agli stimoli. Da quando però anche dentro di me si è sviluppata una nuova vita, ho compreso fino in fondo questo processo e, soprattutto, ho preso coscienza di quanto la mediazione materna sia importante.
Attraverso gli studi, ho imparato che il piccolo è in grado di percepire lo stato emotivo della mamma, ma non avevo idea di quanto questo fosse riscontrabile! Il legame mamma-bambino è qualcosa di infinitamente unico e speciale ma difficile da esprimere a parole e solo chi lo prova sa di cosa sto parlando.
Tornando alla musica, sarete d’accordo con me che suscita emozioni in chi l’ascolta: alzi la mano chi, almeno una volta nella vita, non si è lasciato trasportare dal brano che stava sentendo e questo a prescindere dal genere.
Sicuramente esistono dei pezzi particolarmente indicati in gravidanza (spesso si sente dire che la musica di Mozart sia tra le migliori da ascoltare durante l’attesa e io concordo perché è di facile ascolto e mi rilassa), ma quello che conta è che siano composizioni di vostro gradimento e che siano in grado di emozionarvi. Mi spiego meglio: se il povero Mozart proprio non vi piace o vi annoia, è inutile accanirsi ad ascoltare sue opere, solo perché da qualche parte avete letto che sono consigliate. In questo modo, non otterreste certamente dei benefici e il vostro bambino percepirebbe il vostro stato d’animo non proprio felice.
Qualcuno dice di evitare la musica metal o hard-rock, perché potrebbe trasmettere aggressività al piccolo… io non sono d’accordo, nel senso che se ascoltate normalmente questi generi e per voi sono significativi e vi fanno stare bene, perché limitarsi?
Personalmente, nei 9 mesi di attesa, ho ascoltato di tutto: da Mozart, Debussy e Chopin ai Queen (la mia band preferita!) e i Led Zeppelin, passando per Robbie Williams, Bruno Mars… giusto per farvi qualche esempio.
Ho persino preparato una chiavetta da portare in sala parto: ormai in quasi tutti gli ospedali è possibile ascoltare musica durante il travaglio, se non addirittura cantare; lo trovo meraviglioso e sono certa che questa pratica possa apportare benefici a mamma e nascituro e, per quanto possibile, alleviare i dolori delle doglie… devo dire che con me ha funzionato!
Ecco gli autori della mia playlist “da travaglio”: Chopin, Debussy, Mozart, Beethoven, Ciajkovskij, Queen, Led Zeppelin, Pink Floyd, Nirvana, Guns’n Roses, Deep Purple, Skunk Anansie, Robbie Williams, Bruno Mars, Ed Sheeran, Lucio Battisti, Mina, Giorgia, Ludovico Einaudi.
Come potete notare, si tratta di una lista molto varia, che mi ha accompagnata in uno dei momenti più importanti della mia vita e ne sono stata davvero felice, perché la musica mi ha aiutata moltissimo.
I brani classici mi hanno permesso di rilassarmi e di concentrarmi sulla respirazione durante le contrazioni, mentre quelli rock mi hanno dato la giusta carica nella fase espulsiva.
Devo ammettere che durante le spinte mi sentivo molto forte, quasi invincibile, e cantare mi è stato di grande aiuto. Il bello è che sono riuscita a coinvolgere anche mio marito, le ostetriche e un paio di medici… più che in sala parto sembrava di essere a un concerto! Si era creato un clima davvero disteso e sereno e senza dubbio questo ha influito sulla buona riuscita del parto. Pensate che il personale sanitario mi ha persino chiesto una copia della mia playlist da tenere in sala!
Con qualche “magheggio”da parte della mitica ostetrica Martina, il mio bimbo è venuto alla luce sulle note di due canzoni dei Queen, il mio gruppo preferito: Alessandro è infatti nato tra la fine di “Somebody to love” e l’inizio di “The miracle”. Non potevo davvero chiedere di meglio!
Care future mamme, ora che l’ho sperimentato personalmente, sono sempre più convinta che ascoltare musica durante travaglio e parto sia un toccasana. Vi consiglio spassionatamente di preparare una vostra personale playlist che possa accompagnarvi durante questo momento unico: non ve ne pentirete!
1 thoughts on “Musica in gravidanza? Sì, grazie!”