Intervista alla cantautrice comasca Monica Shannon. L’artista, molto apprezzata sia dal pubblico, sia dalla critica, ha all’attivo due album, “Beyond 9” e “Ali” e un Ep pianoforte e voce, dal titolo “Sei”.
Ciao Monica, parlaci di te e di cosa ti ha spinta a intraprendere la carriera di cantautrice
Ciao a tutti e grazie per il graditissimo invito. E’ successo tutto in maniera molto naturale, come se la musica fosse sempre stata parte di me. All’età di 11 anni ho sentito il desiderio di studiare il pianoforte anche per trasformare in note le mie prime ispirazioni. Da quel momento è nata la mia infinita passione per la musica-immagine. Ogni qualvolta un’ispirazione mi coglieva, la associavo immediatamente a una storia; nel mio immaginario la vivevo proprio come in un film e ne creavo una sorta di colonna sonora. La voce si è aggiunta più tardi, verso i 17 anni, quando, scrivendo una vera colonna sonora per un’opera teatrale (“La Verità di Mezzanotte”, tratta dal romanzo omonimo di André Picot, n.d.r.), è nato un brano pianoforte e voce. Gli studi di canto si sono svolti parallelamente a quelli di pianoforte e la scrittura mi ha sempre colta nei momenti più inaspettati, così eccomi qui.
Qual è la tua idea di composizione e come componi?
Per me e in me la musica e l’immagine sono un binomio indissolubile. Quando scrivo, vedo e quando vedo, scrivo. Tutto dipende da come l’ispirazione mi coglie. A volte è un’ondata e in pochi istanti mi ritrovo con un brano finito, musica e parole. Altre volte mi arriva prima la musica, ma solo se ha qualcosa da dirmi, se ha un senso; in questo caso, allora, dopo poco scrivo sicuramente anche il testo. Uso indifferentemente l’inglese o in italiano e anche in questo frangente lascio che sia l’ispirazione a guidarmi. Non c’è nulla di calcolato, non c’è un momento preciso ma è proprio questo che rende tutto meraviglioso.
Hai degli artisti di riferimento ai quali ti ispiri?
I miei ascolti sono stati e sono tuttora molteplici. Amo ascoltare e aprire la mente a nuovi stili, generi, orizzonti. Mio padre era un collezionista di dischi, pertanto, sin da bambina, ero abituata ad artisti favolosi come Franco Battiato, Lucio Battisti, Genesis, The Police, Pink Floyd e tanti altri. Crescendo mi sono avvicinata al jazz e alla musica celtica-nordica. Potrei dire che nei miei brani si riconoscono maggiormente influenze di questi due generi, ma una punta di rock non manca!
Hai all’attivo due dischi, cosa rappresentano per te?
Ho un legame speciale con i miei album perché li ho conquistati con anni di dedizione, lavoro e sacrifici. Li ho desiderati fortemente e vederli un giorno realizzati è stata un’emozione indescrivibile e seconda solo alla nascita di mio figlio. Ma sempre di nascita si parla. Sono felice di esserci riuscita, mi rappresentano, custodiscono il mio sogno e non hanno data di scadenza.
Che significato ha, per te, presentare al pubblico la tua musica e condividere le tue emozioni con le persone?
E’ senza dubbio la parte migliore, almeno per me. Le sensazioni ed emozioni delle persone che mi ascoltano completano ciò che scrivo. Non potrebbe essere diversamente. Si tratta di un grande immenso dialogo in musica.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Ho da poco inciso un Ep pianoforte e voce che ho chiamato “Sei” e che raccoglie sei miei brani in italiano. Non aggiungo altro per adesso, lascio un po’ di curiosità ma a breve ascolterete un’altra me.
E’ possibile seguire Monica sulla sua pagina Facebook e sul suo sito ufficiale.
A questo link, invece, il video di “Light“, il secondo singolo estratto dall’album “Ali” .