L’attore Gino Rivieccio si aggiudica la sezione “Dino Verde” del Premio nazionale “Penisola Sorrentina” per i suoi 40 anni di carriera tra Mediaset, Rai e tanto teatro. Quarant’anni di spettacolo celebrati con un riconoscimento speciale del premio, la cui ventiquattresima edizione è in programma il prossimo 26 ottobre al Teatro delle Rose di Piano di Sorrento.
Gino Rivieccio festeggia così, in maniera speciale, i suoi quarant’anni di professione nello spettacolo, che presero il via nel 1979 quando entrò a far parte della compagnia del Teatro Stabile Sannazzaro di Napoli, al fianco di Nino Taranto, Luisa Conte e Pietro De Vico.
Con la vittoria al festival del cabaret di Loano si propone sulla scena nazionale partecipando accanto a Paolo Villaggio e Carmen Russo al programma “Un Fantastico tragico Venerdì”, in onda su Rete 4.
Dall’87 all’89 ha condotto per tre edizioni un striscia a premi del mattino su Canale 5, “Cantando Cantando”, avvalendosi della partecipazione di Little Tony, Bobby Solo e Rosanna Fratello. Durante i mesi estivi, Marino Bartoletti gli ha affidato uno spazio comico nella trasmissione su Italia 1 “Calcio d’Estate”. L’anno successivo, sempre su Canale 5, ha condotto insieme a Lino Toffolo il gioco a premi “Casa mia”.
Nel 1991 passa alla RAI dove, insieme a Mita Medici e Osvaldo Bevilacqua è protagonista di Sereno Variabile. L’anno successivo presenta con Mara Venier e Fiorello “il Cantagiro” su Rai 2. In quello stesso anno con lo spettacolo “ Spasso Carrabile “ vince il Biglietto d’oro dell’Agis.
Nel 1993, Dino Verde lo sceglie come protagonista della riedizione dello storico “Scanzonatissimo”, che si rimaterializza il suo grande amore per il Teatro. Lo spettacolo che ha come coprotagonista Brigitta Boccoli viene ripreso nella stagione successiva con il titolo “Scanzonatissimo Gran Casinò”. Questa volta con la partecipazione di Sabina Stilo e le coreografie di Don Lurio.
E proprio a Dino Verde è intitolata la speciale sezione del Premio “Penisola Sorrentina”, che in questi anni ha visto premiati Lino Banfi, Pippo Baudo, Leo Gullotta, Giancarlo Magalli, Maurizio Micheli.
“Siamo particolarmente felici di consegnare il riconoscimento Dino Verde a un uomo e un attore che ha sempre conservato il valore dell’umiltà e la cifra della cultura” – afferma Mario Esposito, patron del Premio – Diversi sono i titoli della sua produzione, ma la colonna sonora di sottofondo della sua vita e del suo palcoscenico resta l’amore per Napoli. Un amore carnale, tatuato nell’anima”.
Rivieccio ha lavorato a stretto contatto con Dino Verde e con il figlio, Gustavo, che ancora oggi è il suo autore.
Ha interpretato “Sarto per signora“ di George Feydeau con Luciana Turina e la regia di Vito Molinari. La stagione 2008 l’ha divisa con Vittorio Marsiglia in un varietà scritto sempre da Rivieccio con Gustavo Verde, dal titolo “ Non complichiamoci la vita”. Nel 2009 ha riproposto il genere del one- man show con la Minale big band dal titolo “Quanno ce vò ce vò”.
Nello stesso periodo propone per la prima volta, un cofanetto che raccoglie il meglio dei suoi 30 anni di carriera. Al fianco di Corinne Clery ha portato in scena un classico della commedia. “ Il padre della sposa “ per la regia di Marco Parodi e le musiche di Peppino di Capri. Nel 2012 ha firmato insieme a de Giovanni e a Verde “ La pazienza differenziata “, ritratto ironico sul momento storico dei napoletani. Nella stagione 2013-2013 ha portato in scena “ Faccio progetti per il passato “ commedia musicale scritta insieme a Gustavo Verde e Gianni Puca.
Quindi è stato protagonista di un divertentissimo lavoro scritto da Stefano Sarcinelli e Peppe Quintale: “Ti presento mio fratello”. La scorsa stagione e per il secondo anno consecutivo ha portato in scena “Io e Napoli“, un atto d’amore verso la sua città intriso di emozioni ed ironia, garbo, leggerezza e riflessioni. Il tutto suffragato dalle musiche e gli arrangiamenti del Maestro Antonello Cascone. La scorsa stagione ha ripreso la commedia inglese “Mamma ieri mi sposo“ in compagnia di Sandra Milo e Marina Suma e ripropostoil suo one man show Cavalli di ritorno.
Queste solo alcune delle tappe salienti di questi quarant’anni di vita e di spettacolo, suggellati ora da un premio speciale.
Un riconoscimento che si aggiunge al successo della direzione artistica del Premio Massimo Troisi, conferitagli quest’estate dalla Città di San Giorgio a Cremano.“
“Sì, questo lavoro bisogna amarlo. Intraprenderlo solo per diventare famosi è come dissetarsi con la grappa. Questo mestiere bisogna abbracciarlo per comunicare delle emozioni, dei pensieri, dei sorrisi al prossimo. Come mi ha insegnato il maestro Dino Verde, praticarlo solo per il piacere di andare in scena senza avere nulla da dire è come salire su un aereo solo per avere le noccioline gratis” dichiara l’attore.