Intervista alla scrittrice Irene Milani

Irene Milani

Oggi abbiamo l’opportunità di conoscere da vicino la scrittrice Irene Milani attraverso una piacevolissima chiacchierata. Milanese di nascita, dopo il matrimonio Irene si è trasferita ad Asso, in provincia di Como, dove risiede tuttora. Laureata in Conservazione dei Beni culturali presso l’Università degli studi di Parma, si divide tra la scrittura, l’insegnamento e la sua famiglia.

Ciao Irene, grazie per la tua disponibilità. Potresti parlarci di te e raccontarci cosa ti ha spinta a intraprendere la carriera di scrittrice?

Ciao Chiara, grazie del tuo tempo e dello spazio che dedichi a me e ai miei libri. Un caro saluto anche a tutti i lettori di Diamo voce alla cultura. Ho iniziato a scrivere per caso, non ho mai pensato di “diventare scrittrice”. Nonostante abbia pubblicato ormai  undici romanzi e diversi miei racconti siano stati inseriti in varie antologie, fatico a definirmi tale. A differenza di molte autrici esordienti che conosco, io ho iniziato a scrivere abbastanza tardi: sono passati solo una decina d’anni da quando, per la prima volta, ho provato a mettere per iscritto le mie storie. Ho sempre letto molto, fin da piccolissima era il mio passatempo preferito. Un giorno mi sono chiesta: “E se ci provassi anche io?”. Così mi sono seduta al computer e, pagina dopo pagina, ho creato la mia prima storia.

Nei tuoi libri, si possono trovare degli spunti autobiografici o è tutto frutto della tua fantasia?

Le storie che racconto nei miei romanzi sono frutto della mia immaginazione, o almeno lo sono le vicende della trama e dei protagonisti principali. Episodi e personaggi secondari, luoghi o situazioni marginali sono invece reali, o prendono spunto da eventi vissuti da me in prima persona o da qualcuno che conosco. Anche in questo caso, però, è difficile separare la realtà dalla rielaborazione fantastica.

C’è qualche autore che ami particolarmente e al quale ti ispiri, quando scrivi?

Leggo un po’ di tutto, cercando di imparare i trucchi del mestiere da autori e autrici diversissimi tra loro. Amando molto i romanzi a sfondo storico, ho apprezzato particolarmente Tracy Chevalier e Ken Follett, che ben approfondiscono il contesto in cui si svolgono le vicende narrate. Ultimamente ho letto anche qualche libro di Carla Maria Russo: credo sia molto brava nella ricostruzione storica delle storie che racconta.

Tra i tuoi libri ce n’è uno al quale sei maggiormente legata? E un personaggio?

Il libro a cui sono più legata forse è il romanzo storico Clinamen, uscito a novembre ed edito da Le Mezzelane, dove ho unito la mia passione per la storia con i miei studi universitari di archeologia: è ambientato all’epoca dell’Imperatore Traiano e i luoghi che descrivo sono ispirati a quelli reali in cui ho svolto uno scavo archeologico nel lontano 2000. Per quanto riguarda i personaggi che mi stanno più a cuore è molto difficile scegliere: sicuramente Tristan e Isolde, del mio primo romanzo “Il ritratto” e poi Elvira, la protagonista del mio romanzo storico ambientato durante il periodo della Resistenza.

Tu hai di recente affermato che la musica ha rivestito un ruolo importante nella stesura dei tuoi romanzi. Puoi spiegarci meglio questo aspetto?

Amo molto la musica e ascolto artisti e generi molto diversi che diventano le colonne sonore dei miei libri: alcune canzoni, per esempio, per me sono indissolubilmente legate alla stesura di alcuni dei miei romanzi o sono state fonte di ispirazione di alcune scene. Il mio ultimo libro “Arte droga e rock and roll” ha come filo rosso la musica brit-pop e ogni capitolo ha come titolo quello di una canzone.

Ecco, parliamo proprio della tua ultima opera: dopo 3 romanzi storici, hai deciso di cambiare genere “lanciandoti” nel mondo del giallo. Senza rivelare troppo, potresti dirci qualcosa a riguardo?

Tre anni fa avevo partecipato ad una serata organizzata da un mio amico musicista in cui si alternavano brani musicali e letture di brani di romanzi. Quasi per scherzo, essendo appassionato del genere, mi ha chiesto perchè non provassi a scrivere un giallo ed eccomi qui. Per me è stata una vera e propria sfida perchè di solito seguo molto l’ispirazione quando scrivo e non pianifico la trama prima. In questo caso ho dovuto mettermi a tavolino e stendere una scaletta per non perdermi nello sviluppo della storia.

Com’è essere una scrittrice oggi? Pensi che il web offra delle opportunità in più per farsi conoscere e promuoversi?

Credo che il web offra molte possibilità ma, allo stesso tempo, ci sono talmente tanti autori che pubblicano libri che è molto difficile ritagliarsi uno spazio e farsi conoscere al di fuori della propria cerchia di conoscenze reali o virtuali. Spesso scrittori e scrittrici molto bravi restano nell’ombra perchè non riescono a fare il grande salto che li porterebbe al grande pubblico.

Hai in serbo qualche progetto per il futuro?  

Vorrei dedicarmi un po’ alla promozione dei miei romanzi, cercando di allargare la mia rete di lettori: da settembre ne sono usciti tre e gli impegni di lavoro non sempre mi permettono di dedicare tempo per farli conoscere. Nel frattempo sto portando avanti un nuovo manoscritto al quale purtroppo manca ancora il finale. Aspettando l’ispirazione leggerò e ascolterò tanta musica, sperando di ricevere qualche riscontro positivo sui miei ultimi romanzi. Grazie a tutti per l’attenzione e buona lettura! 

 

 

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