“Lacrime nel fiume”, di Alberto Cuneo – la recensione

“Lacrime nel fiume” di Alberto Cuneo (Abra Books Narrativa, 2021, pp. 64, 12.00 Euro) è un thriller ambientato tra le sinuose sponde del fiume Po e la città di Milano. 

Protagonista della storia è il giovane detective Matteo Mastri che, di stanza nella piccola caserma dei Carabinieri di Codogno – in provincia di Lodi – si ritrova tra le mani un caso complesso. Il ritrovamento del cadavere di una giovane ragazza stravolge inaspettatamente la noiosa routine di un tranquillo paesino di provincia. Le attività investigative si indirizzano in breve tempo nel mondo della moda e dell’alta società, che non sempre è limpido e lineare come si potrebbe immaginare. Mastri condurrà le indagini con intuito e razionalità, dipanando progressivamente una matassa ingarbugliata e scottante.

“Lacrime nel fiume” è l’opera prima di Alberto Cuneo, originario proprio di Codogno, dove è nato nel 1975. L’autore ha scelto di ambientare quest’opera di fantasia nei luoghi in cui ancora oggi vive e lavora.

Fabiano Ghilardi

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2 thoughts on ““Lacrime nel fiume”, di Alberto Cuneo – la recensione”

  1. Definirlo thriller è una forzatura, un racconto semplice semplice, nessuna suspense, niente di niente. Bisogna avere coraggio a pubblicare certi raccontini. Un disonore per la carta sprecata. Che si dedichi ad altro, ne guadagna il lettore che ama i thriller. LO SCONSIGLIO VIVAMENTE.

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