Manwha, il fascino sconosciuto dei manga cinesi e coreani

Che l’oriente eserciti un fascino particolare su molti di noi è praticamente innegabile, a partire dal tanto amato sushi, dai tamburi taiko, le arti marziali, i tokusatsu e i tanto idolatrati anime e manga.
Tra questi ultimi troviamo anche i manwha, manga di origine cinese e coreana che nulla hanno da invidiare ai cugini del sol levante.
La differenza sostanziale è che sono tutti rigorosamente disegnati con una pazienza e una cura dei dettagli degna di un frate addetto alla trascrizione del Book of Kells, con storie che riprendono anche l’immaginario moderno.
Tra di essi si possono trovare alcune serie sul calcio, sulle arti marziali e sulla fantasia e fantascienza. Impossibile non citare titoli come Super Shen – una storia basata sulle arti marziali dove queste sono in grado di elevare il potere di chi le pratica fino ad un livello inimmaginabile – o una serie sul celebre picchiaduro della capcom Street Fighter III, dove viene raccontata la storia di ogni personaggio e di come si è arrivati al punto delle sfide tra loro.
Personalmente mi sento di consigliare almeno una piccola visione di qualche numero di questi gioiellini, anche se una piccola pecca ce l’hanno: la casa editrice che li pubblicava in Italia concluse la maggior parte delle serie e fallì. Fortunatamente, alcuni magazzini tramite Amazon consentono di recuperare i volumetti tanto desiderati.
I loro creatori sono considerati tra i migliori in assoluto nel mondo: nomi come quello di Tony Wong, Hui King Sum, Wong Yuk-Long sono forse sconosciuti ai più, ma hanno stile e creatività che solo pochi artirsti nel mondo hanno saputo eguagliare.
Guardare per credere!

Giovanni Panzeri 

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