Questa volta – per la sezione fantasy – vorrei parlare di una saga, anzi di una serie di manga che in quanto a
durata ed estro non ha nulla da invidiare ad alcun autore di libri fantasy conosciuto: sto parlando de “Le Bizzarre Avventure di Jojo“.
L’autore Hirohiko Araki, genio assoluto per quanto riguarda trame e stile, riesce a creare un prodotto
unico nel suo genere, con un particolare che nessuna delle serie moderne, nessun albo a fumetti
americano, italiano o che dir si voglia ha: i protagonisti non godono di vita eterna!
Un manga che ha un suo percorso storico e generazionale e che dura dal 1987 rinnovandosi
continuamente è prova del genio assoluto di una persona che non si è fossilizzata su un personaggio o su una singola storyline.
La storia ha inizio nel 1888 in una Londra che è alle porte del ventesimo secolo, ma ben ancorata alle tradizioni del diciannovesimo, tra le quali carrozze, gentleman e una rigorosa cavalleria morale; qui troviamo un rampollo di una nobile famiglia, Jonathan Joestar (soprannominato JOJO), che per una serie di accadimenti che si sovrappongono si ritrova ad avere un fratello adottivo, Dio Brando. Quest’ultimo diventerà il suo più grande nemico, a causa di una maschera di pietra che è in grado di donare poteri oscuri a chi la indossa una volta sola. Per contrastare svariati nemici, viene addestrato dal Barone Zeppelie nella tecnica concentrica, una sorta di arte marziale che si
basa sulla generazione di onde concentriche create con un determinato tipo di respirazione.
Avete notato che i nomi ricordano vagamente qualcosa? E non avete sbagliato! Araki ha un amore
sfrenato per la musica e i suoi personaggi, quando possibile, daranno tributo a ciò che lui ama. Jojo, i Dio,
sono proprio loro, i Led Zeppelin. Arriveranno anche Tonpeti, Tom Petty, Dire e Straitso e questi due non
serve che li traduca.
Esauritosi questo filone narrativo si tornerà a parlare di Jojo in veste di nipote di Jonathan, Joseph Joestar.
Torneranno la tecnica concentrica, la maschera di pietra e i suoi creatori e un panorama in cui la seconda guerra mondiale la fa da padrona. Jojo partirà dalla lontana America per finire in Messico e fare la conoscenza di uno dei primi immortali che crearono la maschera, Santana.
Il suo viaggio lo porterà ad allenarsi in Italia, conoscerà il nipote del suo vecchio maestro Zeppelie e verrà allenato da Lisa Lisa, misteriosa donna veneziana che domina la tecnica concentrica come nessun maestro prima di lei aveva mai fatto. Una storia che farà viaggiare il nostro eroe in compagnia dei più fidati e improbabili alleati e che non manca di suspense e colpi di scena.
Dalla terza serie arriva una novità, una emissione fisica del proprio potere che prende forma e viene chiamata “stand”. Questi stand se le daranno di santa ragione! Ognuno di loro avrà una corrispondenza negli arcani dei tarocchi, la stella, l’eremita, il matto ecc.
Cattivi come D’Arby, Mariah, e Zz – che hanno i nomi dei nostri idoli musicali – si alterneranno a stand come Heavens Door, Killer Queen, Enigma e Stray cat.
Siamo insomma di fronte a una serie che ha sbaragliato ogni concorrenza in materia di storie e stile: sì, perché il maestro Araki disegna dei personaggi che si muovono e si atteggiano da veri e propri modelli, uno più bello
dell’altro!
Non mi resta che augurarvi una buona lettura o visione!
Giovanni Panzeri