L’ospite di domenica 15 ottobre sul palco centrale di Como Fun è Elisabetta Spinelli, attrice e doppiatrice con un lunghissimo curriculum: non solo voci prestate al cinema e alle serie animate, ma anche teatro. Dal 2022 è inoltre presidente – la prima volta per una donna – dell’ADAP (Associazione Doppiatori Attori Pubblicitari), un ruolo di enorme importanza per il presente e, soprattutto, il futuro di quest’arte in cui l’Italia ha sempre rappresentato l’eccellenza a livello europeo e mondiale.
L’incontro con la Spinelli è affascinante e spazia su diversi argomenti. In primis, l’avvento dirompente dell’intelligenza artificiale in tutti i campi. Il computer è una macchina nata per aiutare l’uomo perché è in grado di ripetere operazioni meccaniche in tempi brevissimi. La cosiddetta “AI”, invece, sta cercando di definire se la macchina può addirittura sostituire l’uomo in alcune attività. La risposta è sempre e comunque NO, perché la campionatura di un timbro vocale e l’elaborazione di dialoghi con una voce reale non sarà mai in grado di riprodurre le emozioni suscitate dal doppiatore in carne ed ossa. La creatività umana rimane un unicum che non può essere clonato e rimodulato a piacimento in un mondo che corre ogni giorno più in fretta e che non concede tempo per sbagliare.
Ci racconta poi di quanto fosse difficile l’adattamento e il doppiaggio delle serie animate degli anni Ottanta. Le TV italiane ne acquisivano i diritti per destinarle ad un pubblico di bambini/ragazzi, mentre la cultura giapponese dei manga e della loro trasposizione in anime non aveva quasi mai lo stesso target di riferimento. Da questa diversa visione dei fruitori del prodotto nasceva l’esigenza di tagliare alcune scene e riscrivere completamente alcuni dialoghi.
Sul palco, defilato e microfonato, c’è Marco Albiero, fumettista ed illustratore con numerose opere all’attivo. La sua presenza non è casuale, perché Marco è stato designato dalla Toei Animation per la realizzazione dello “Style Guide” ufficiale di diverse serie di Sailor Moon ed Elisabetta ha prestato le sue corde vocali proprio alla protagonista dell’anime e ai personaggi ad essa correlati, ovvero Usagi “Bunny” Tsukino e la Principessa Serenity. Tra un intervento e l’altro un fumettista non può certo stare con le mani in mano e così sul maxischermo possiamo ammirare in diretta come nasce Sailor Moon dal primo tratto su un foglio bianco alla colorazione.
Nel frattempo, anche Elisabetta è chiamata in causa per doppiare dal vivo la trasformazione di Bunny in Sailor Moon tra gli applausi e, immancabile, un po’ di emozione.
Ai giovani che si avvicinano a questo ambiente Elisabetta suggerisce di identificare un modello da seguire. Un attore/doppiatore (perché non è possibile fare questo lavoro senza essere prima di tutto attori abituati a vestire i panni altrui) di riferimento, da studiare e da cui imparare nei workshop e negli incontri per costruirsi una propria identità.
Per concludere, Elisabetta Spinelli ci racconta qualcosa di sé: ama tutti i personaggi/attori che ha doppiato e non si sente legata ad uno di essi in particolare. Quali serie vorrebbe seguire/rivedere se disponesse di qualche giorno isolata dal mondo (ad esempio in viaggio sulla Transiberiana)? La casa di carta e L’isola del gabbiano.
Fabiano Ghilardi